mercoledì 22 ottobre 2008
L'artista
Ha grande senso artistico, gusto del bello, senso del colore. È intuitivo, romantico, sognatore, stravagante. Si preoccupa dell'immagine e veste in maniera stravagante o ricercata. È malinconico e non sa vivere nel presente: si rifugia nel passato o sogna il futuro. Ama l'insolito, l'eccentrico, l'eccezionale. Si esprime attraverso l'arte: può essere un poeta, un musicista, un pittore, un ceramista, un fioraio, un designer. Non disdegna situazioni strane, scandali e cose proibite.
NON SOPPORTA: Il brutto, lo sporco, il "normale", l'ordinarietà.
L' INFANZIA: Ha subito perdite o è stato sradicato
PENSA: "Devo farmi notare o nessuno si accorgerà di me"
CHIEDE: "Cosa pensate di me? Mi notate? Vi colpisco?"
Il PECCATO: L'invidia
LA TRAPPOLA: Malinconia, depressione, pulsione di morte
LA NAZIONE: La Francia
L'OGGETTO: il caleidoscopio
martedì 11 marzo 2008
L' amore
Che cos’è l’Amore?….Un mistero impenetrabile,la forza che permette a tutto di fluire e di far muovere il mondo.
Ma cos’è l’amore tra gli esseri umani? Possiamo fidarci dell’amore? E’ necessario amare?
Prima di tutto necessario.
Senza l’esperienza dell’amore non potremmo penetrare nella profondità di noi stessi.
Lo stato delle relazioni con le persone che amiamo è l’unico, forse il più importante indicatore del contatto con la nostra interiorità, con i nostri conflitti da risolvere, con le mete interiori che vogliamo raggiungere.
Se è vero che la conoscenza di se stessi passa attraverso l’incontro d’amore per l’altro,è anche vero che l’amore autentico si realizza solo attraverso la conoscenza di se stessi. E’ il riconoscimento di noi stessi, dei nostri limiti, che ci permette di diventare capaci di amare. Se l’amore non è accompagnato da una costante ricerca di sé, dopo poco perde in profondità, si snatura dalla sua essenza. Nascono i conflitti, i rancori, gli attaccamenti, le pretese. Se l’amore è apertura del cuore, l’attaccamento è chiusura e divisione. L’Amore autentico non ha pretesa, separa il suo destino da quello dell’altro. L’Amore vero abbandona ciò che non può essere trattenuto, lascia il rancore, il rimprovero, il giudizio, la colpevolizzazione.
Spesso nel mio studio ricevo persone che affermano “nessuno mi ama”, in realtà il loro non sentirsi amati dipende dal fatto che hanno chiuso la porta dell’amore; sono troppo arrabbiati per dare amore, troppo passivi rassegnati per riceverlo. Chi non si abbandona all’amore, chi si limita a darlo, o “crede di darlo”, senza rendersi disponibile a riceverlo,non può dirsi realmente capace di amare
Amare autenticamente è ritornare alla spontaneità del bambino che dà e riceve amore. Chi si limita a dare senza essere disponibile a ricevere ciò che l’altro è in grado di dare, non ciò che si vorrebbe, pecca di superbia.
L’amore autentico è maturo, libero da giochi di potere, manipolazioni, minacce, pretese e violenze, esalta la nostra interiorità e la nostra gioia di vivere. La gioia è un diritto ed un dovere di chi ama! L’amore autentico è esultanza, musica, danza, libertà ed apertura al possibile, accettazione incondizionata, desiderio di vicinanza senza possesso,……..l’amore autentico si impara.
AMORE E DIPENDENZA AFFETTIVA
AMORE E DIPENDENZA AFFETTIVA
Marzo 11, 2007 di Dott.Abbondanza
In questo articolo mi piacerebbe parlare dell’ amore e della dipendenza affettiva, un argomento che ha richiamato da sempre parecchi dibattiti; prima di tutto bisogna distinguere nell’ amore differenti fasi: la prima su tutte è l’idealizzazione della persona amata colma di passione e fantasie, il desiderio è sempre più forte è irrefrenabile, l’ oggetto di amore diventa sempre più parte del nostro mondo fino ad entrare completamente in esso, nel momento in cui l’ idealizzazione finisce il rapporto si trasforma e l’altro diventa sempre più reale, si notano i pregi e difetti della persona e si passa da una fase idealizzante ad una progettuale.
L’ amore è caratterizzato dall’ interesse della soddisfazione dei propri bisogni di attaccamento, che nascono per Bowlby dal bisogno di sicurezza e protezione che ognuno di noi ricerca per poter poi esplorare il mondo con energia e serenità,e dal desiderio dall’ unione fisica e mentale con l’ altra persona in una relazione genitale completa.
Quand’ è che l’ amore diviene una malattia?
*
Quando diventa un ossessione che lascia sempre minori spazi all’ altra persona
*
Quando entrambi rinunciano al proprio mondo per fondersi sempre di più
*
Quando la paura di perdere l’ amore e dell’ abbandono diviene una costante nella nostra vita
*
Quando c’ è una totale chiusura nei confronti dell’ esterno, rinunciando ad ogni forma di interesse personale .
*
Quando l’ altro diviene più importante a discapito di ogni parte di noi stessi.
Un’amore autentico nasce dall’incontro fra due unità e non due metà. (Roberto Cavaliere)
Tenetevi gli uni accanto agli altri, ma non troppo vicini, così come le colonne del tempio si ergono a distanza, come il cipresso e la quercia non crescono l’uno all’ombra dell’altro.
(Kahlil Gibran)
Giovanni Allevi
Il pianista ascolano ha inaugurato il nuovo tour il 23 febbraio scorso e a breve presenterà anche il suo nuovo libro, "La musica in testa", edito Rizzoli.
ASCOLI PICENO - In uscita per Rizzoli il primo libro di Allevi, intitolato La musica in testa, 224 pagine per 15 euro, verrà presentato a Milano in questi giorni.
“La musica in testa” è un diario di viaggio, nello stile di Giovanni Allevi, con aneddoti attraverso i quali parla di sé e di ciò che lo circonda, lasciandone trasparire una filosofia di vita, la scoperta della propria vocazione, la gavetta, il successo inaspettato.
Fra gli aneddoti Allevi racconta anche quello, conosciuto già dai fan, di quando, per avvicinare Riccardo Muti, si traveste da cameriere alla cena di apertura della Scala, servendo vini e vassoi vari per tutta la sera, finchè estrae dalla tasca del grembiule un suo cd e lo porge al maestro.
venerdì 7 marzo 2008
La scelta
Vegetariano: E' chi decide di eliminare dalla propria alimentazione ogni tipo di carne animale, compresi i pesci e i crostacei, ma continua a mangiare i sottoprodotti animali, quali latte, uova, formaggio e miele. Molto spesso questa scelta non violenta di vita viene fatta dai cosiddetti "Animalisti", che seguono il quinto comandamento evangelico: Non Uccidere. Bisogna dire, tuttavia, che chi applica questa filosofia spesso continua ad ingerire prodotti ben poco salutari per l'organismo umano come, ad esempio, tutti i prodotti industriali, surgelati, alterati con conservanti e coloranti, o di dubbia provenienza, per non parlare dei latticini e dei formaggi, che alla lunga provocano seri problemi al corpo umano.
Vegetaliano (o Vegano): E' un ulteriore salto di qualità, molto importante. Il Vegetaliano rinuncia a tutti i prodotti di origine animale (uova, latte, miele, formaggio), proprio perché sa che il corpo umano è adatto ad assumere e digerire prodotti vegetali e, se non lo fa, alla lunga subirà dei forti danni. Il termine Vegetaliano deriva dal latino Vegetalis, ossia "appartenente al regno vegetale". E' ampiamente dimostrato che questa dieta evita all'uomo inutili sofferenze, prevenendo tutte quelle malattie e quei disturbi che egli stesso provoca mangiando carne: disturbi cardiaci, infarti, arteriosclerosi, diabete, cancro. Molti popoli e tribù nel mondo sono Vegani e vivono a lungo e senza malattie.
Crudista: Il Crudista pone come condizione necessaria l'assunzione di cibi crudi, soprattutto per motivi salutisti. E' noto, infatti, che la cottura dei cibi produce un impoverimento di tutte le componenti fondamentali per una buona e corretta nutrizione (vitamine e sali minerali). Se ci fermiamo a riflettere un istante, ci renderemo conto che l'uomo è l'unico animale sulla terra che ha bisogno di cuocere i propri alimenti, trasformandoli in maniera innaturale. Il Crudismo porta i seguenti vantaggi: dà vitamine e minerali, stimola la digestione, pulisce l'intestino e disintossica, fa dimagrire, idrata, non forma acido urico, è ipoproteico, è economico e veloce.
Fruttarista: Il Fruttarismo Simbiotico è il trionfo della concezione biocentrica-igienista. Si realizza praticando una scelta pressoché impossibile ai giorni nostri. Il Fruttarista si nutre di frutta fresca, biologica e matura, E BASTA. Questa scelta radicale e nobilissima, poggia in realtà le proprie basi su argomentazioni scientifiche vere e inconfutabili, nonostante possa apparire insensata. Molti medici e studiosi (ignoranti o in mala fede) affermano che tale regime nutritivo porterebbe ben presto l'uomo a soffrire di gravi carenze di proteine, vitamine e sali minerali. Probabilmente tali medici fanno finta (per convenienza) di non sapere che in realtà questi elementi sono meravigliosamente distribuiti nella frutta, e che molte persone applicano questo regime nutritivo da anni, e godono di ottima salute. Nell'Australia Nord Orientale un gruppo di Fruttariani si nutre di sola frutta da oltre trent'anni (con risultati sorprendenti) e anche in Italia non poche persone seguono il Fruttarismo Simbiotico con successo, dimostrando che con un'accurata attenzione e una conoscenza profonda di ogni elemento che si ingerisce, chiunque può nutrirsi in questo modo senza problemi di alcun genere.giovedì 28 febbraio 2008
Prendi
di M. Ghandi
Prendi un sorriso
regalalo a chi non l'ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima
posala sul volto di chi non ha mai pianto.
Prendi il coraggio
mettilo nell'animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà
e donala a chi non sa donare.
Scopri l'amore
e fallo conoscere al mondo...
mercoledì 27 febbraio 2008
macrobiotica
macrobiotica
Macrobiotica
Filosofia Macrobiotica
Da " Il Nuovo Libro della Macrobiotica" di Michio Kushi Ed. Mediterranee
Nel 1913 in un negozio di libri usati di Kyoto, in Giappone, un giovane di 18 anni, di nome Yukikazu Sakurazawa, gravemente ammalato di tubercolosi, comperò un volumetto intitolato Come curare le malattie mediante la dieta. L'autore, Sagen Ishizuka, medico, sosteneva che quasi tutte le malattie infettive e degenerative si possono guarire alimentandosi invece che con carne, zucchero, riso brillato, farina bianca e altri cibi raffinati della civiltà moderna, con riso e altri cereali integrali, minestra di miso, verdura cotta, alghe marine e altri cibi tradizionali. Con sua grande meraviglia quella dieta ebbe successo; e una volta guarito dalla tubercolosi il giovane Sakurazawa si dedicò per il resto della sua vita allo studio dei rapporti che intercorrono fra l'alimentazione, l'ambiente e la salute.
Con lo pseudonimo di George Ohsawa scrisse molti libri e tenne numerose conferenze sull'Ordine dell'Universo, e in particolare sull'applicazione dei principi dietetici e ambientali per migliorare la salute degli individui e delle famiglie e realizzare la pace nel mondo. Nei suoi viaggi in Europa e negli Stati Uniti, a cavallo degli anni '50 e'60, usò l'espressione "macrobiotica zen" per definire la sua dottrina. Diete bilanciate venivano tradizionalmente seguite dai praticanti dello zen. Poiché allora in Occidente lo zen era popolare, Ohsawa sperava così facendo di richiamare l'attenzione del pubblico su questo aspetto della pratica zeniana, anche se i suoi insegnamenti non si limitavano a suggerire pratiche buddhiste. In quegli stessi anni il professor Needham, nella sua ponderosa storia della scienza e della civiltà in Oriente e in Occidente, confrontava l'approccio estremo-orientale alla salute e alla longevità (basato sui principi di yin e yang) , che esaltava l'importanza della dieta, con la tradizione occidentale, rappresentata da Ippocrate, Hefeland e altri. E definì queste correnti storiche gemelle macrobiotica. Come risultato di questi sforzi il termine macrobiotica cominciò a diffondersi nella società moderna. Avendo studiato con George Ohsawa in Giappone nel periodo successivo alla fine della seconda guerra mondiale, dopo aver iniziato ad insegnare la filosofia di yin e yang negli Stati Uniti, io adottai il termine "macrobiotica" nel suo significato originario di metodo universale che assicura la salute e la longevità e che, oltre che della dieta, si occupa dello studio di tutte le dimensioni della vita umana, dell'ordine naturale e dell'evoluzione cosmica. La macrobiotica abbraccia tutti i campi possibili: comportamento, pensiero, respirazione, esercizi fisici, rapporti, abitudini, usi e costumi, culture, idee e coscienza, nonché gli stili di vita, individuali e collettivi, di tutto il mondo. Di conseguenza la macrobiotica non si identifica unicamente con la dieta, anche se questa per molte persone rappresenta il primo passo e l'introduzione allo stile di vita da essa propugnato. E' "macrobiotica" il modo di vivere universale che ha permesso all'umanità di svilupparsi biologicamente, psichicamente e spiritualmente e che le permetterà di conservare la salute e di raggiungere la felicità e la pace. Comprende un approccio dietetico, ma il suo obiettivo è quello di assicurare la sopravvivenza della specie umana e la sua ulteriore evoluzione su questo pianeta. Come dimostra questo breve excursus storico della macrobiotica, essa non è un concetto astratto ma una realtà viva. A partire dalle prime culture e civiltà fiorite su questo pianeta, essa è stata praticata e sviluppata generazione dopo generazione: contempla la dieta e il sonno, l'attività e il riposo, il pensiero e il sentimento, il rispetto per i genitori e i progenitori, l'amore per i figli e i figli dei figli, e il modo di allevarli, il soccorso ai fratelli, l'ammirato stupore per la bellezza del creato, per il prodigio dei fiori, degli alberi, dei monti, dei fiumi e delle stelle e per l'Infinito Ordine dell'Universo. Lo spirito macrobiotico è inscindibile dal servizio del prossimo, come individuo e come collettività, della famiglia e della società, e dalla dedizione all'opera di costruzione di un mondo sano e pacifico.
La macrobiotica
La macrobiotica come filosofia di vita
La macrobiotica non è una dieta, ma una filosofia di vita basata, tra le altre cose, su un particolare regime alimentare. I cultori della macrobiotica propugnano ideali di pace e giustizia, rapporti più sereni con il mondo esterno, conoscenza e rispetto della vita; l’obiettivo viene raggiunto tramite il perfetto benessere psicofisico, che dipende tra l’altro da una equilibrata e regolare attività fisica, dallo svolgimento di discipline quali lo yoga, e da un’alimentazione sana e naturale.
La legge degli opposti complementari
La teoria del Principio Unico yin/yang è alla base di quasi tutte le filosofie estremo-orientali. Il concetto ha origine probabilmente dall’osservazione, da parte dell’antica civiltà cinese, del giorno che si trasforma in notte e viceversa. In particolare, il termine yang fa riferimento al “lato soleggiato della collina”, mentre il termine yin al “lato in ombra della collina”. Lo yin e lo yang sono opposti, ma l’uno non può esistere senza l’altro, come la destra non può esistere senza la sinistra e il freddo non può esistere senza il caldo. Ogni cosa contiene il seme del proprio opposto, ed ogni cosa può tramutarsi nel proprio opposto, come la vita si tramuta in morte. In una persona, lo yin e lo yang devono essere possibilmente in equilibrio, per garantire il benessere e la salute. Ogni sbilanciamento può creare dei problemi, in particolare provocare malattie fisiche e psichiche.
Ad ognuno il suo
Nella dieta macrobiotica, il giusto dosaggio delle varie componenti (vitamine naturali, oligoelementi, acidi grassi insaturi, ecc.) viene stabilito in base alla propria costituzione fisica, alle condizioni geografiche e climatiche di appartenenza, al tipo di attività svolta, all’equilibrio tra yin e yang. Per gli odierni adepti di questa filosofia, è possibile in questo modo agire direttamente sulla propria salute, assicurandosi la prevenzione o addirittura la guarigione da malattie gravi degenerative (cancro, AIDS, etc.).
Gli ingredienti della macrobiotica
L’alimentazione macrobiotica è basata prevalentemente su cereali, leguminose, alghe. Tra i cereali vengono preferiti quelli non raffinati, come frumento, mais, grano saraceno, riso, orzo, avena, miglio, segale. Tra i legumi lenticchie, ceci, soia, azuki (fagiolo rosso di origine giapponese). Le alghe vengono molto utilizzate in quanto ricche di vitamine e sali minerali, e ce ne sono di diversi tipi di vari sapori e colori. Come condimenti vengono utilizzati salsa di soia, tahin (sorta di burro derivato dal sesamo), piccoli semi oleosi di sesamo, sale marino integrale, olio extra vergine di oliva.
Come cucinare macrobiotico
Gli ingredienti vanno lavati sempre in acqua fredda poco prima di essere cucinati, affinchè non perdano le loro proprietà. I legumi vanno immersi in un recipiente pieno d’acqua, che va cambiata finche non vengono espulse tutte le impurità. Le altre verdure vanno lavate in acqua corrente, e se è il caso sfregate con uno spazzolino di setole naturali. Per cucinare macrobiotico si usa prevalentemente la pentola a pressione, ma anche pentole tradizionali. I seguaci di queste dottrine prestano molta attenzione ai materiali utilizzati: vengono evitati tegami in alluminio o antiaderenti perchè ritenuti colpevoli di alterare o contaminare le virtù dei cibi; per lo stesso motivo mestoli e posate devono essere in legno, e durante la pulizia vanno limitati, se non eliminati, i detersivi.
giovedì 21 febbraio 2008
cosa vuol dire amare
martedì 19 febbraio 2008
Ayurveda
L'AYURVEDA
Spesso si sente parlare di Ayurveda in modo riduttivo ad indicare prescrizioni di preparati a base di erbe e sostanze naturali, massaggi, varie terapie di purificazione e rilassamento abbinate alla cosmesi; in effetti invece si tratta di una scienza medica antica che si può considerare "complementare" alla medicina occidentale.
Mentre la medicina occidentale infatti si concentra sulle manifestazioni della malattia con una forte specializzazione, l'Ayurveda insegna che tutte le malattie colpiscono sia il corpo che la mente e che questi due aspetti non devono mai essere curati separatamente.
Accanto ad una visione olistica, che potrebbe apparire discutibile per una mentalità occidentale, l'Ayurveda raccomanda un approccio globale, che include psicologia, genetica, sessualità, alimentazione e relazioni, proponendo cioè un modello di salute legato allo "stile di vita", modello sempre di più considerato dalla medicina occidentale come una moderna soluzione "sociale" alla salute pubblica.
lunedì 18 febbraio 2008
ecovillaggi
vegecovillaggio
Rubens è un fiorentino in cerca di compagni per una scelta di vita verso cui nutro una stima altissima. Sta fondando un ecovillaggio, ovvero, come li ha acutamente definiti Mimmo Tringale, “un cantiere per un mondo migliore“.
Proprio dal saggio di Mimmo Tringale “Ecovillaggi: cantieri per un mondo migliore”(*) prendo la definizione di ecovillaggio perché è la migliore che ho letto finora.
Il termine ecovillaggio è un neologismo mutuato dall’anglosassone “eco-village”, coniato per la prima volta da Robert e Diane Gilman che per primi utilizzarono tale termine nel volume Ecovillages and Susteinable Communities (The Gaia Trust, 1991). Qualche anno più tardi fu fondato il Global Ecovillages Network (GEN), una rete internazionale, cui aderiscono ecovillaggi presenti in tutti i continenti, e nel 1995, con il primo meeting ospitato nella storia della comunità di Findhorn, in Scozia, il movimento degli ecovillaggi ricevette il suo battesimo ufficiale. La traduzione letterale del termine inglese non fa giustizia del significato più profondo del termine che forse sarebbe corretto tradurre con “comunità internazionale ecosostenibile”, questo perché quando si parla di ecovillaggio si intende una comunità caratterizzata da due elementi fondamentali: intenzionalità e ecosostenibilità.
[…]
Ma un ecovillaggio è qualcosa di più della semplice condivisione di uno spazio e di qualche elettrodomestico, si tratta di condividere una visione e sperimentare concretamente nel quotidiano uno stile di vita in armonia con la natura basato sui valori di solidarietà, partecipazione, ecosostenibilità e sobrietà. Provate a immaginare 18 adulti di età e professionalità diverse: insegnanti, agronomi, ingegneri informatici, agricoltori, baristi, muratori che versano in una cassa comune i propri stipendi e poi una volta prelevato una “paga uguale per tutti” di 150 euro, utilizzano tutte le risorse per le spese comuni (spese mediche, educazione dei bambini, trasporto, spese energetiche, cibo, abitazioni ecc.). Un’utopia? Eppure è quanto avviene nella Comune di Bagnaia, nei pressi di Siena.(*) Mimmo Tringale, Ecovillaggi: cantieri per un mondo migliore, in “Terra. In campagna un’altra vita è possibile. Storie di donne e uomini che hanno deciso di coltivare un’esistenza diversa” di Sabina Calogero, Terre di Mezzo, 2005, pag. 138-144
Ecco di seguito il progetto di Rubens, chi vuole aderire o avere maggiori informazioni può contattarlo direttamente a questo indirizzo email: rubens.gardelli@yahoo.it .
A alcuni sembrerà un progetto troppo ambizioso e irrealizzabile ma vorrei segnalare a tal proposito alcune comunità già esistenti, strutturate in modo simile:
Il popolo degli Elfi - Montevettolini - Pistoia (150 persone, 15 nuclei abitativi)
Ecovillaggio Basilico (segreteria) Via dell’Agnolo 64 - Firenze - con nuovo insediamento in formazione in Puglia
Podere Mogliazze - Loc. Mogliazze - 29022 Bobbio (PC) - dagli anni ‘70, una delle più antiche in Italia
E tante altre, con principi diversi, più collegate o meno con la civiltà consumistica: www.mappaecovillaggi.it
********* IL PROGETTO DI RUBENS *********
Sto realizzando un progetto per la FONDAZIONE DI UN ECOVILLAGGIO (ecocomunità) in Italia che diventi un’esempio concreto di vita sana, felice e serena alternativo ai modelli della società “moderna”.
CERCO PERSONE che vogliano partecipare attivamente e che condividano ogni singolo punto dei principi di base, al fine di formare un GRUPPO DI LAVORO per realizzare il progetto.
PRINCIPI BASE
1. Alimentazione dei partecipanti di tipo vegan crudista e fruttarista
2. No agli animali domestici o allevati, sì agli animali liberi e selvatici
3. Visione olistica della vita, forte attenzione al benessere fisico-psichico e alla spiritualità
4. Metodi di coltivazione naturali (Fukuoka e permacultura)
5. Partecipanti non religiosi e apolitici
6. Impatto ecologico zero, nel vero senso della parola
7. Organizzazione sociale di tipo tribale a cerchio (vedi nativi americani)
8. Tutela e difesa del territorio contribuendo al ritorno dei regimi selvatici naturali
OBIETTIVI FINALI
1. Autonomia e autosufficenza totale dal mondo esterno, nessun tipo di compromesso dei nostri ideali
2. Assenza di alcuna forma di danaro, avremo le risorse necessarie per il sostentamento e la felicità solo ed esclusivamente dalla nostra terra.
3. Tutti gli oggetti dai più piccoli ai più grandi, medicine, utensili, indumenti, case e materie prime saranno ottenuti solo dal nostro terreno
4. Libertà vera e reale e serenità interiore di ogni singolo partecipante
Chi vuole aderire o avere maggiori informazioni può contattare Rubens direttamente a questo indirizzo email: rubens.gardelli@yahoo.it .
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All’appello di cui sopra hanno risposto molte persone.
Il 4 febbraio 2007 c’è stata la prima riunione tra i primi temerari liberi sognatori pacifisti e vegani che parteciperanno alla STESURA DELL’ATTO COSTITUTIVO. Mi è dispiaciuto molto non poter partecipare, purtroppo il lavoro a volte è insopportabile e fa venire voglia di scappare in cima ai monti e non pensarci più. Ci sarò alle prossime, mi piace quello che stanno facendo e lo ammetto, sono curiosa di vedere come faranno perchè dopo aver visto l’atto costitutivo posso affermare senza ombra di dubbio che è il progetto di ecovillaggio più ambizioso che abbia mai letto! Ci vorranno proprio delle persone in gamba per riuscirci.
ATTO COSTITUTIVO DELL’ECOVILLAGGIO
PRINCIPI BASE
1. Alimentazione vegana prevalentemente crudista
2. Assenza di danaro
3. Olismo, attività atte a mantenere il benessere e l’equilibrio corpo-mente
4. Coltivazioni naturali (metodi Fukuoka e permacoltura)
5. Assenza di ogni forma di religione o politica
6. Impatto ecologico zero e ritorno ai regimi selvatici naturali
7. Organizzazione sociale solidale, tutti fanno parte della stessa famiglia
8. Fonti di sostentamento provenienti esclusivamente dal nostro terreno
9. Animali lasciati liberi e selvatici, no all’addomesticamento
OBIETTIVI FINALI
1. Autonomia e autosufficenza totale
2. Diffondere il nostro stile di vita come nuovo modello per la vera armonia
Uomo-Terra
3. Libertà e serenità interiore di ogni singolo partecipante
MOTIVAZIONI
Siamo convinti che la distruzione progressiva dell’ecosistema in cui viviamo (chiamato TERRA) sia il risultato della “società modena”, non vogliamo sentirci coresponsabili della sua distruzione e vogliamo ritornare ad uno stile di vita in armonia con le leggi e gli esseri viventi dell’ecosistema. Vogliamo vivere in coerenza con i nostri ideali ed essere d’esempio concreto di un ritorno alla natura non solo reale ma proficuo per noi stessi e tutto ciÚ che c’Ë intorno.
TERRENO
Il terreno Ë la fonte principale di sostentamento e di vita della comunità, verrà cercato un terreno con caratteristiche geologiche ben precise in quanto da esso dipenderanno le specie vegetali che potranno nascere da cui dipenderà la nostra vita.
COLTIVAZIONE
L’obiettivo finale del progetto Ë la non-coltivazioe, ovvero studiare un sitema di vegetazione autonoma che non ha abbia bisogno di aiuti dalle mani umane per crescere e dare i frutti coi quali si sosterrà l’intero villaggio. Il concetto Ë rappresentato dal giardino-bosco di cui parla Fukuoka, dove il tutto Ë in equilibrio autonomo. Torneremo ad essere dei semplici raccoglitori in armonia con le specie vegetali.
RISCALDAMENTO ED EVENTUALE COTTURA CIBO
Avverr‡ con i rami secchi che troveremo a terra, non sar‡ tagliata nessuna specie vegetale arborea.
ACQUA
Elemento principale per la vita di tutti gli esseri viventi, nella comunità dovrà essere presente una fonte naturale di acqua (fonte, ruscello, fiume) a cui attingere per tutte le necessità. La comunità non dovrà alterare i corsi naturali e le locazioni delle risorse idriche, nessun foro nel terreno, nessuna diga, nessun acquedotto, niente acqua corrente nelle case…l’acqua deve scorrere libera e fare il suo corso naturale.
CIBO E TIPO DI ALIMENTAZIONE
Il cibo proverr‡ dalle specie vegetali che vivono all’interno della comunità, tale cibo non dovrà provenire dalla morte o sfruttamento di nessun tipo di animale, in una parola sola questo regime alimentare viene definito “veganismo”. La tendenza alimentare principale sar‡ la non alterazione termica del cibo che provocherebbe il decadimento dei principi nutritivi contenuti in esso stesso e risparmierebbe moltissime energie, in una parola sola questo viene definito “crudismo”. Ho usato il terine “tendenzialmente crudisti” in quanto la nostra alimentazione dipende dalla disponibilit‡ di cibo del nostro terreno in base alle stagioni, quando potremo campare solo di crudità lo faremo, quando il clima non lo permette cuoceremo il cibo che altrimenti sarebbe immangiabile da crudo (es. cereali)
INDUMENTI
Ottenuti dalla lavorazione delle specie vegetali che crescono nel terreno della comunit‡.
PULIZIA e IGIENE
Elemento fondamentale per la sopravivvenza dell’intera comunità, al fine di evitare la trasmissione di possibili malattie dannose. Tutti i partecipanti avranno molta cura dell’igiene propria e del luogo in cui vivono con metodi naturali.
MEDICINE,SALUTE,INFORTUNI,MALATTIE
Gli elementi medicamentosi e curativi proverranno esclusivamente dalle specie vegetali presenti all’interno del territorio della comunità. Siamo convinti che una vita vissuta in armonia con le leggi naturali matenga pi˘ a lungo il corpo e la mente intatti, poco attaccabili da malattie di qualsiasi sorta.Saremo disposti a farci monitorare il nostro stato di salute da medici o studenti universitari come dimostrazione degli effetti positivi del nostro stile di vita sul nostro corpo-mente.
ANIMALI
Non ci saranno animali dipendenti dall’uomo all’interno del villaggio, tutti gli animali saranno lasciati liberi e selvatici, rispettati e amati.
DROGHE, ALCOOL e FUMO
Siamo totalmente contrari all’utilizzo di qualsiasi sostanza che alteri lo stato psicofisico dell’individuo e che abbia effetti nocivi.
DIVERTIMENTI
Sar‡ data molta importanza agli aspetti ludici della vita perchË daranno agli abitanti della comunit‡ lo spirito per poter continuare un modello di vita totalmente diverso da quello che sar‡ al di fuori della comunit‡. Potranno esistere la pittura, la musica, le danze, i giochi, le riunioni e tutto quello che la terra ci concederà di fare nel rispetto dei nostri principi e dell’ecosistema in cui viviamo.
FIGLI E EDUCAZIONE
Sarà possibile procreare nella consapevolezza che ogni “nuovo” essere umano ha il suo specifico impatto nell’ecosistema, consapevoli che il nostro terreno ha dei confini delimitati e quindi risorse finite, non infinite. L’educazione sarà cura di ogni abitante, non ci saranno specifici insegnati ma tutti potranno dare il loro apporto all’educazione. Potranno essere usati libri di qualsiasi materia che ci saremo portati dietro. Non manderemo i nostri figli nelle scuole della “società moderna” per farceli standardizzare, cresceranno liberi di pensiero senza pregiudizi e preconcetti.
ORGANIZZAZIONE SOCIALE
L’amore per ogni essere vivente Ë il principio che tutti avremo nel nostro cuore e nella nostra mente. Ogniuno di noi Ë parte del “tutto”. Crediamo nella non-violenza (fisica, parlata e scritta) a tutti i costi e in qualsiasi situazione, nell’amicizia, nella comprensione, nella comunicazione, nella tolleranza per il diverso, nel mettere davanti il bene della comunità prima del bene personale, nella solidarietà…nell’amore. Abbiamo nella nosra mente e nel nostro cuore gli esempi di uomini straordinari che hanno vissuto prima di noi: Gandhi, Ges˘, Buddha, Toro Seduto, Francesco d’Assisi, Dalai Lama…etc.
RELIGIONE E POLITICA
I partecipanti credono che l’unica religione vera Ë quella della terra e delle sue leggi naturali. Non esistono santi ma solo uomini straordinari, non esiste un’organizzazione terrena che rappresenta Dio ma Dio Ë ogni singola cellula di ogni singola forma di vita sulla TERRA, non esiste il paradiso o l’inferno ultraterreno ma la nostra terra puÚ diventare paradiso o inferno, noi siamo la nostra anima ed Ë unita al nostro corpo-mente, non esistono angeli o demoni ultraterreni ma ogni essere umano puÚ essere angelo o demone terreno. Tutte le forme di vita hanno gli stessi diritti di vivere e nessuna Ë superiore all’altra, l’unica legge suprema sono le leggi naturali. La verità sulle cose e i fatti Ë una sola, oggettiva ed indiscutibile…”non c’Ë Dio pi˘ grande della verità” (Gandhi)
Non esiste quindi la destra o la sinistra, esiste la verità, la comprensione, la non-violenza, l’amore. Rifiutiamo qualsiasi strumentalizzazione politica e partitica.
SPIRITUALITA’
Crediamo nell’olismo, nell’unione corpo-mente, siamo cellule di un pi˘ grande organismo vivente. Utilizzeremo qualsiasi forma di pratica che ci faccia sentire bene spiritualmente e fisicamente.
ABITAZIONI
Realizzate esclusivamente tramite la lavorazione delle materie prime presenti nel nostro terreno, seguendo i principi della vita in comunione. Le abitazioni verranno costruite con la terra cruda seguendo le pi˘ avantaze tecniche costruttive e senza utilizzare materiali che non provengono dalla nostra terra.
UTENSILI, STRUMENTI, OGGETTI
Realizzati esclusivamente tramite la lavorazione delle materie prime presenti nel nostro terreno.
DANARO
Non esisterà alcuna forma di danaro ne per i rapporti all’interno della comunit‡ ne per i rapporti all’esterno dei confini del nostro territorio semplicemente perchË non ce ne sar‡ bisogno, viviamo dei frutti della nostra terra e delle relazioni umane tra di noi…non abbiamo altre necessità perchË saremo felici semplicemente di vivere! Le esigenze e i desideri innaturali ce li siamo lasciati alle spalle, non ne sentiremo pi˘ l’influenza perchË siamo consapevoli delle conseguenze che hanno tali desideri sulla nostra madre terra.
MORTE
Sappiamo che Ë parte della vita e ne accettiamo la sua esistenza, viviamo nella consapevolezza che arriverà prima o poi e quindi siamo felici per ogni giorno in pi˘ che ci viene concesso in questa terra.
COMUNICAZIONE
Viviamo nella nostra piccola societ‡ ma siamo consapevoli che fuori dai nostri confini esiste una società con miliardi di altri esseri umani, l’unico mezzo di comunicazione sar‡ il sito internet della nostra società (tenuto aggiornato da un simpatizzante esterno) e la buchetta postale. Il fine di questi mezzi sarà la diffusione del nostro esempio di vita, siamo felici perchË con il nostro esempio potremo attirare tante altre persone che come noi sono sensibili alla distruzione che vedono intorno…in noi troveranno la forza necessaria per il distacco dalla “società moderna” e per fondare tante piccole nuove società.
Potremo diffondere il nostro esempio anche partecipando a comizi, incontri, trasmissioni televisive…ma per i nostri spostamenti utilizzeremo solo mezzi pubblici e le nostre gambe, i soldi per gli spostamenti dovranno esserci “regalati” da chi richiede la nostra presenza.
ENERGIE
Non esister‡ luce, gas, benzina, etc… Le energie proverranno dalle specie vegetali del terreno, come la legna. Non abbiamo pi˘ bisogno delle energie del “vecchio sistema” perchË sono proprio quelle le responsabili della distruzione dell’ecosistema.
ASPETTI LEGALI
Fonderemo un’associazione e il terreno sar‡ intestato all’associazione. Nello statuto dell’associazione saranno scritti tutti i nostri principi e i nostri scopi. Chiederemo allo Stato Italiano un regime autonomo all’interno dei nostri confini, quindi l’assenza di qualsiasi forma di tassa in quanto non utilizzeremo nessun servizio dello stato stesso. Chiederemo la possibilità di realizzarele nostre abitazioni su terreni anche non edificabili e di poterci vivere senza problemi legali, i nostri figli non dovranno essere obbligati a seguire i “corsi di standardizzazione” della scuola italiana, saranno riconosciuti ufficialmente all’anagrafe.
REALIZZAZIONE PRATICA DEL PROGETTO
Fonderemo un’assocociazione di persone con un’unità d’intenti assoluta. Faremo il conto delle persone per capire l’estensione minima del terreno. Troveremo un’ubicazione con tutte le caretteristiche giuste, contratteremo il prezzo dagli attuali proprietari per capire di quanti soldi abbiamo bisogno. Se non avremo tutti i soldi subito accenderemo un mutuo facendo le cose eque per ogni singolo partecipante del progetto. Questo terreno non avr‡ ancora le specie vegetali di cui avremo bisogno per il nostro sostentamento quindi una volta acceso il mutuo (max di 10 anni) inizieremo a piantare in maniera organizzata e scentifica tutte tali specie e aspetteremo che crescano in maniera naturale. Aspetteremo la fine del
mutuo, nel frattempo lavoreremo per pagare il mutuo, possibilmente cercheremo di vivere tutti insieme per coederci il pi˘
possibile e nello stesso tempo le piante cresceranno e noi ne monitoreremo lo sviluppo. Alla fine del mutuo le specie vegetali saranno cresciute e pronte per donarci i loro frutti che saranno la base della nostra vita, libert‡ e indipendenza! CosÏ inizieremo a costruire le nostre abitazioni coi soli materiali del nostro terreno e alla fine ci andremo a vivere nel rispetto dei nostri ideali e nella felicità di tornare finalmente ad una vita naturale!!!
Ecovillaggi
Come è arrivato a Crystal Waters?
Sono cresciuto in Svizzera, nei pressi di una fattoria biologica, dove ho appreso numerose cose pratiche in campo agricolo, ma poi ho dovuto fare l’ingegnere e non il farmer. In Svizzera la terra è poca e costa molto. Appena ho potuto, mi sono licenziato per dedicarmi alla permacultura, combinando l’eperienza del farmer e quella dell’ingegnere. In Australia ho avuto la possibilità di realizzare un insediamento secondo i principi della permacultura: il risultato è stato Crystal Waters, un posto in cui è bello vivere come esseri umani integrati nell’ambiente.
Cosa fa di Crystal Waters un ecovillaggio?
A Crystal Waters cerchiamo di vivere un’integrazione armoniosa con la Natura, soddisfacendo sia i bisogni materiali che quelli non-materiali. Il tutto in un contesto di eco-sistema produttivo che ha la stabilità, la diversità e la flessibilità degli ecosistemi naturali. Non è stato facile...
Certo, occorre progettare con cura sia le abitazioni che i sistemi idraulici e energetici, sia le strutture "invisibili" come i sistemi di amministrazione e di finanziamento, sia le reti di solidarietà sociale entro e fuori dal villaggio. Occorre osservare gli ecosistemi naturali per collaborare con essi e lasciare che agiscano autonomamente. Il nostro principio è: massimo di osservazione e minimo di interferenza. Abbiamo individuato alcuni bisogni fondamentali a cui dare risposta: acqua, aria, cibo pulito, espressione spirituale. interazione sociale, lavoro che abbia un senso, giochi sicuri, adeguata abitazione.
L’ecovillaggio è l’insediamento umano che soddisfa tutti questi bisogni. O meglio, questo è quello che stiamo cercando di realizzare e probabilmente ci prenderà tutta la vita. Per esempio, abbiamo ottenuto (come lavoro) di fare una guida degli eco-villaggi in Australia e Nuova Zelanda, ma via via che ricevevamo i progetti ci rendevamo conto che nessuna delle esperienze segnalateci poteva essere considerata propriamente un ecovillaggio; poiché c’era sempre qualcuno dei bisogni fondamentali che non trovava risposta. D’altra parte si tratta di cominciare, occorre imparare dall’esperienza. E’ molto più facile progettare un ecovillaggio, quando si abita in uno di essi.
E come si vive a Crystal Waters?
Niente male, si lavora molto, ma si fa anche molta vita sociale e ci si diverte anche. Ci sono varie attività sociali, feste e pranzi comuni, concerti fra residenti, jam session, cene intorno al camino, gite nel vicino Parco e al mare. E’ un luogo di aggregazione sociale, il nostro café funziona regolarmente, ospitiamo spesso scrittori e musicisti. Ci si incontra per discutere di yoga, api, teatro, musica o per organizzare iniziative all’interno della comunità.
Molti coltivano fiori o allevano animali utili, ma nella nostra comunità non sono ammessi cani e gatti, perché dobbiamo garantire l’incolumità dei numerosi animali selvatici che vivono nei nostri terreni. Spesso collaboriamo con i vicini e ci sono aree per i bambini. Per i visitatori che vengono numerosi abbiamo approntato un’area appositamente attrezzata; per loro organizziamo visite guidate e corsi, oltre alle attività comuni.
Ci sono numerosi giovani nella tua comunità?
Con noi vivono parecchi bambini e giovani e abbiamo constatato che la presenza di molti giovani così come quella degli anziani è positiva per il villaggio. Portano responsabilità ed equilibrio. C’è anche un grande ricambio e anche questo è un bene perché assicura un continuo rinnovamento. Abbiamo imparato che l’insegnamento vivente, accanto a quello sistematico è un bene prezioso. Non dimentichiamo mai che l’impegno attivo mette in evidenza l’efficacia dell’azione locale e del pensiero globale, le scelte che facciamo oggi si rifletteranno sul futuro.
Per informazioni
Crystal Waters Co-operative
Crystal Waters Permaculture Village
MS 16 Maleny,
Queensland 4552, Australia
e-mail cwcoop@ozemail.com.au
fax +61 7 5494 4653
Il ricordo di un amore ci cambia e non ci lascia
viaggia nella testa
e non c'è una ragione
quando cerchiamo quel che resta
è come un vento di passione
o una rosa rossa
il ricordo di un amore
ci cambia e non ci lascia
Se avessi avuto almeno un'occasione
adesso che so trovare le parole
ma il ricordo di un amore
continua a viaggiare nella testa
Il ricordo di un amore
lascia in bocca il sale
ed arriva dritto al cuore
senza nemmeno avvisare
è in una lettera d'amore
è nel canto del mare
il ricordo di un amore
ci parla e non ci passa
Se avessi avuto almeno un'occasione
adesso che so capire le parole
ma il ricordo di un amore
continua a viaggiare nella testa
La normalità è data dall'abitudine
Che cos’è la normalità? Come mai tante scene di “ordinaria follia” appaiono normali alla maggior parte delle persone ?
La normalità è data dall'abitudine..... tutto nella nostra società cerca di imporci l’idea che mangiare carne sia normale. Dalle pubblicità in televisone, al reparto carni del supermercato, fino alla forma stessa della “bistecca” , per non parlare poi dei “nutrizionisti” in tv, tutto vuol farci credere di starci comportando nel modo più “normale” (e conveniente) possibile.
Persino in un macello... è "normale". Il lavoro in un macello, progettati come fabbriche in miniatura con la loro normale catena di... smontaggio, è normale.
“Arriviamo alle nove del mattino in quel piccolo paese mai visto prima. Entriamo con l' auto dal cancello. Siamo in quattro. Tutti vegan. Forse nessuno di noi sa perché è lì. Io, di certo, non lo so. Tramite conoscenze comuni eravamo riusciti a ottenere una visita presso quel posto. I proprietari non sapevano che eravamo vegan, solo che volevamo... informarci su come avvenivano le cose. "Ah, eccovi, pensavamo non arrivaste più. Abbiamo interrotto il lavoro per aspettarvi".
Oddio. Il lavoro. Intendono il massacro di animali.
Sgozzare e fare a pezzi. E' un lavoro normale. (...)
Lasciano scorrere il sangue per un po', poi iniziano a fare a pezzi l'animale, gli staccano del tutto la testa, gli tolgono la pelle, lo fanno a pezzi con le seghe elettriche. E fischiettano, tranquilli. Tutto normale. La cosa più agghiacciante è forse questa. La normalità. "Se i macelli avessero le pareti di vetro, tutti diventerebbero vegetariani". E' una frase che ricorre, che ai vegetariani piace ripetere, che dà sicurezza, che ci dice "Possiamo farcela a salvare gli animali, basta far vedere a tutti cosa avviene nei macelli, e tutti capiranno, e smetteranno".
Non è così. Perchè se una persona viene a vedere un macello, vede tutto normale. Vede operai che fischiettano tranquilli. Avrà forse una breve fitta di pena per l' animale, ma scaccerà il pensiero, sovrastato dalla normalità della situazione. E' la cosa più orribile, la normalità. Toglie ogni speranza. “
(tratto dal libro "Diventa Vegan in 10 Mosse")
La normalità è anche data dalla consuetudine: “L’uomo da sempre ha mangiato carne” (asserzione poi, facilmente confutabile) . Come si può far capire a qualcuno che sta sbagliando, che non è così scontato quello che fa, se è completamente immerso, da sempre in quella realtà?!
E' "normalissima" e comodissima la carne come la troviamo pronta nei supermercati: nei formati più impensabili, bella impacchettata, senza sangue, magari presentata in confezioni con la diciutra "biologico".
Persino la carne stessa, quando ce la troviamo davanti nel nostro piatto, è prodotta in modo da farci dimenticare il suo essere “animale”.
“L’hamburger è stato fatto proprio per questo: serve per allontanare sempre di più dal consumatore l’oggetto (se così si può chiamare) primario del proprio consumo, cioè la mucca, l’essere vivente da cui comunque l’hamburger deriva. E’ il massimo del camuffamento possibile del cibo. Della mucca ormai non riconosciamo più niente, è completamente decostruita. “
(tratto dal documentario “Viaggio al Centro dell’Hamburger”, visibile su http://it.youtube.com/watch?v=VLV70v-XQwk )
E' "normale" fare qualcosa che tutti fanno.
E' "normale" fare la scelta più comoda: non rinunciare al gusto e alla comodità di trovare cibo ovunque.
E' "normale" credere alle storielle che fanno vedere in pubblicità dove al posto degli allevamenti intensivi ci sono tenere fattorie.
E' "normale" far credere interessanti solo gli animali selvatici: quanti documentari avete visto sugli animali domestici e il loro comportamento, i loro sentimenti o le loro capacità intellettive?! Forse non vengono creati perchè sarebbe più difficile per le persone uccidere qualcosa verso cui iniziano a provare affetto o simpatia?!
E' "normale" inorridirsi degli asiatici che mangiano cani e gatti , è pure "normale" continuare a mangiare mucche, maiali, polli, ecc.
E' "normale" dare cibo spazzatura ai propri figli e attirarli in locali dove si mangia "carne" (carne è tra virgolette perchè chiamare carne gli hamburger del Mac donlds è un eufemismo...) tramite anche sorpresine nei menù (vedi Happy Meal).
C'è così tanta "normalità" in giro da far girare la testa a chiunque... speriamo allora che la nostra testa inizi a girare così tanto da farci svegliare.
(Se volete una sveglia tipo Matrix: http://www.themeatrix.com/italian/ )
La consapevolezza delle nostre azioni si trova al di là di tutte le convenzioni e della normalità... forse per questo per molti è così difficile da raggiungere!
Il veganismo non è una scelta.
La scelta termina dove inizia la vita di un altro.
Uccidere un essere vivente non è una scelta, è un assassinio
Metodo Clark
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sabato 16 febbraio 2008
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